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Girlz vs Boyz

  • Voto:
  • (3/5)
  • Età consigliata: da 13 a 18 anni
  • Editore: Edizioni EL
  • Genere: Educativo | Narrativa | Romantico

Trama: di cosa parla Girlz vs Boyz?

Di Stella, una ragazzina di tredici anni che ha un'unica, grande passione: il calcio. Anche suo fratello Frances è un fuoriclasse in questo sport e i due sono cresciuti insieme, condividendo il pallone, oltre che l'infanzia. 

Con gli anni, però, Stella diventa molto più brava di quanto chiunque si aspettasse. Così brava da cominciare a oscurare il fratello. E se il padre dei due, Giulio, sembra non vedere il grande talento di Stella e minimizzare ogni performance ritenendo il suo amore per il calcio poco più di uno sciocco passatempo, la madre Marina è al fianco della figlia per aiutarla a realizzare i sogni che ha nel cassetto

Mentre Stella impara a misurarsi con maschilismo, ingiustizie e rappresaglie, un lancio in porta potrebbe rivelarsi molto più di un semplice goal, ma un'occasione per rimettere insieme i pezzi rotti della sua famiglia...

Cosa mi è piaciuto di questo libro?

Sicuramente i temi importanti di cui si fa portavoce: uguaglianza di genere, condanna al maschilismo, ma anche educazione dei figli, crescita, agonismo. L'autrice, però, non si limita a parlare di parità tra i sessi, ma compie anche un'analisi psicologica profonda delle motivazioni che portano i genitori dei protagonisti a schierarsi per l'uno o per l'altro figlio, esortando il lettore a un'analisi più adulta e matura del maschilismo. Questa è una delle ragioni per cui consiglio il libro a una fascia di età più alta rispetto a quella raccomandata da Einaudi, perché spesso dialoghi, idee e registro linguistico sono più vicini ai grandi che non ai ragazzi.

Il nodo principale intorno a cui ruota tutta la storia è la necessità di scrollarsi di dosso l'idea che il calcio sia uno sport riservato ai maschi e far capire che si tratta, invece, di una disciplina adatta a tutti. In particolare, il calcio femminile è ormai una realtà strutturata, in costante crescita e affermazione. Ciò che manca è un cambio di mentalità da parte delle famiglie (e dei ragazzi stessi), che accolga il mutamento, lo comprenda e lo incoraggi. 

Senza nascondersi né essere troppo velato, Girlz vs Boyz dichiara guerra al muro di pregiudizi, luoghi comuni e diffidenza che secoli di maschilismo hanno innalzato nei confronti dello sport femminile, e lo fa principalmente attraverso gli occhi e la voce di ragazze adolescenti che frequentano la prestigiosa squadra delle Fortitudo Girls

In questo senso, il libro è pregevole perché prende il lettore per mano e lo porta nel mondo del calcio, spiegando con chiarezza e semplicità questo sport e facendogli respirare l'atmosfera che permea tribune e spogliatoi. Un modo per avvicinare anche i più pantofolai a una realtà che spesso viene vista come patinata, frivola e superficiale ma che il romanzo ben dipinge come salutare, sfidante ed educativa, al pari di qualsiasi altro sport.

A livello didattico, il romanzo è una valida lettura da affidare ai ragazzi dell'ultimo anno delle medie e della prima superiore, per affrontare insieme uguaglianza di genere e di opportunità, femminismo, bullismo, accettazione del diverso.

Infine, una nota di merito va allo stile di Eliselle che riesce a raccontare la storia in modo efficace e rende il romanzo una piacevole lettura che calamita l'attenzione fino all'ultima pagina.

Cosa si può migliorare?

Sono rimasta un po' sorpresa dalla scarsa cura redazionale riservata a questo libro, insolita per Einaudi. Ho riscontrato numerosi problemi di editing, sia a livello strutturale che stilistico, e alcuni errori che a tratti fanno perdere il filo e costringono a rileggere più volte lo stesso periodo per essere sicuri di averne afferrato il senso. Tra questi: l'uso errato di alcune preposizioni, "gli" ("a lui") al posto di "le" ("a lei"), numeri in cifre invece che in lettere, "gli" (ovvero "a lui") al posto di "loro" (ovvero "a loro") nel discorso indiretto, uso errato della punteggiatura, frasi ingarbugliate in cui ti inciampi... Purtroppo questi aspetti abbassano inesorabilmente la qualità del testo.

A livello strutturale, invece, diversi personaggi risultano stereotipati, le consuete "macchiette" (ragazzo più fico della scuola che diventa il fidanzato modello, gruppetti di bulle alla Mean Girls, amico nerd impacciato e timido...), così come certe situazioni sono poco originali, le stesse che potremmo dire standard di molti libri e film adolescenziali di stampo americano. In diversi passaggi, Girlz vs Boyz mi ha ricordato Sognando Beckham, la celebre pellicola degli anni Duemila che raccontava le combattute vicissitudini di Jess, aspirante calciatrice.

Una delle caratterizzazioni che più mi ha dato da pensare è proprio quella di Stella, la protagonista, che a tratti si esprime e ragiona come un'adulta e non certo con l'impeto, la spontaneità e l'immaturità di una ragazzina di tredici anni. In generale, secondo me, l'aria che si respira è di personaggi un po' troppo irrealistici per il target di lettura a cui il libro vuole strizzare l'occhio. L'unico personaggio che ho trovato davvero calzante per la sua età è Frances, ma purtroppo è anche quello che meno è stato approfondito a livello psicologico. Questa è forse un'altra pecca del libro, perché sarebbe stato interessante, oltre che estremamente educativo, capire anche il suo punto di vista, indagarlo in profondità ed entrare nel merito della crisi esistenziale e sportiva che il ragazzo vive.


A questo proposito, di tanto in tanto ho notato che Girlz vs Boyz perde un po' il senso della misura e diventa a tratti eccessivamente schierato, dimenticando di bilanciare al meglio il delicato equilibrio necessario a parlare di uguaglianza di genere. Forse un editing strutturale più mirato avrebbe potuto risolvere in maniera efficace la mancanza di neutralità che si avverte in certi dialoghi e scene, oltre che fornire lo spunto per una connotazione più originale. 

Penso, per esempio, che il romanzo sarebbe stato più veritiero e innovativo se la partita finale non fosse stata una sfida all'ultimo sangue tra maschi e femmine (in cui una delle due fazioni deve prevalere per forza), ma un incontro tra squadre miste, ibride, in cui davvero il gioco di squadra tra ragazzi e ragazze e la complementarità delle loro qualità potesse essere messo in evidenza. 

Allo stesso modo, il libro avrebbe beneficiato se fosse stata Marina, la mamma di Stella, quella maschilista, e il padre la figura femminista della famiglia (visto che paradossalmente la presenza nella nostra società di donne maschiliste, figlie di una cultura tradizionalista e conservatrice, è un dato da non sottovalutare). Come pure avrebbero meritato, forse, maggior rilievo e approfondimento le figure maschili positive della storia, che spesso vengono relegate in seconda fila, a semplici comparse (penso, in questo, a Denny e agli allenatori, che tolti i bei discorsi non fanno mai niente di concreto per ostacolare l'estremo maschilismo).

Giudizio in due parole

Girlz vs Boyz è un romanzo per adolescenti di piacevole lettura, scorrevole e coinvolgente. Ottimi i messaggi educativi e didattici trasmessi, che spaziano dall'uguaglianza di genere alla condanna del maschilismo, dall'importanza del fair play e della cooperazione alla lotta al bullismo e ai preconcetti. Interessante il racconto che viene fatto del calcio e la modalità accattivante che viene adottata per avvicinare i lettori a questo sport. Peccato, invece, per alcune sviste a livello redazionale e per la presenza di personaggi e situazioni che talvolta sono un po' troppo banali e stereotipati. Nel complesso, comunque, è un buon libro.

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