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Gaia e il popolo della Luna

  • Voto:
  • (4/5)
  • Età consigliata: da 7 a 10 anni
  • Editore: Associazione editoriale La Leggerìa
  • Genere: Educativo | Narrativa

Trama: di cosa parla Gaia e il popolo della Luna?

Di Gaia e della sua gatta, Toffee, che una notte vengono svegliate da uno strano rumore e si accorgono che non solo qualcuno è entrato in camera, ma che è stato portato via qualcosa di prezioso. Incuriosita, Toffee si avventura fuori dalla finestra e si ritrova a passeggiare su una passerella di luce che la porta dritta dritta sulla luna. A Gaia non resta che seguirla: che cosa troveranno sul satellite della Terra? Quali misteri nasconde questo luogo tanto lontano quanto affascinante? E se si scoprisse che qualcuno vive lassù? Qualcuno di non troppo diverso da noi?

Cosa mi è piaciuto di questo libro?

Prima di tutto, le illustrazioni. Psicologiche, accattivanti, evocative, tratteggiano alla perfezione l'ambientazione onirica, surreale, magica e un po’ inquietante che caratterizza il libro. Irene Tamagnone dimostra una grandissima personalità e i suoi disegni lasciano il segno: entrano a fondo nell'immaginario, tratteggiano gli oscuri meandri del mistero, trasudano quell'ambiguità che spaventa e attrae allo stesso tempo. Il suo è un tratto volutamente soffuso e indefinito, fatto di aloni, sfumature e di un sapiente uso del colore che sa svelare e nascondere, evocare e celare. Bellissimi i contrasti tra luce e ombra, gli inseguimenti tra tinte forti e tenui, il ricorso a colori freddi in opposizione al rosso accecante della maglia di Gaia. L'opera di un'artista che ha una voce forte, incisiva e originale.

Le illustrazioni si sposano benissimo con la storia dei misteriosi abitanti lunari e rimandano ad antiche fiabe, agli atavici archetipici dell'inconscio collettivo. Mi hanno ricordato un cartone animato che avevo visto un pomeriggio di quasi vent'anni fa, su MTV: un corto inquietante che racconta di un folletto che arriva dalla luna e ruba gli occhi ai bambini. Allo stesso modo, la trama dipinta da Simone Morini mi ha fatto tornare in mente un'avventura che avevo letto da bambina su Minnie, in cui la luce della luna si riversava sul mare formando una strada/gradinata che si poteva percorrere per raggiungere il satellite stesso e scoprire che su di esso si trovava un magnifico palazzo. 

Ho apprezzato moltissimo l’idea di "sdoppiare" gli abitanti della Terra e della luna, di inventare dei gemelli, delle altre versioni di noi stessi per raccontare il tema delicatissimo della diversità, dell'accoglienza dello straniero, dell'inclusione. Quello dei "gemelli" è un escamotage caro alla letteratura e mai come in questo albo illustrato ho trovato delle somiglianze con Coraline di Neil Gaiman (anche e soprattutto per le illustrazioni, che hanno occhi a "bottone").

Ancor più significativo, poi, l'inserimento di una terza categoria di personaggi, quella delle ombre: tre facce della stessa medaglia che insegnano efficacemente quanto, in realtà, ognuno di noi sia uguale a chiunque altro e che luci e ombre fanno parte dell'identità sfaccettata di ciascuno. Un elogio alla conoscenza dell'altro, all'esplorazione di culture, pensieri e fisicità differenti da quelli che ci sono familiari, come pure un viaggio remoto, profondo e psicoanalitico alla scoperta dei lati nascosti che celiamo, di qualità e difetti, di aspetti di noi che rimangono imprigionati da un ricettacolo di paure, condizionamenti e giudizi e che invece dovrebbero poter venire a galla, sbocciare ed essere accettati per renderci persone migliori, più consapevoli e complete.

Didattica: come usare il libro a casa e a scuola

Certamente per parlare di inclusione, accoglienza, diversità, e per lottare contro diffidenza, xenofobia e razzismo. Si potrebbe organizzare con i bambini un laboratorio dedicato in cui chiedere loro di raccontare con un tema o di ritrarre con un disegno popolazioni di fantasia che vivano su altri pianeti (Marte, Giove, Urano, Saturno...). In un secondo momento, possiamo evidenziare gli elementi che rendono questi popoli immaginari simili ai terrestri e portare la conversazione sull'attualità, sull'immigrazione e la paura del diverso. 

In questo senso, il libro si presta per approfondire le varie culture del nostro mondo e trovare elementi in comune con ciascuna, per mostrare sia le similitudini esistenti sia come le differenze siano una risorsa e un'opportunità per dar vita a comunità integrate, complete e in cui le diverse capacità, competenze e caratteristiche servono ad arricchire e a risolvere problemi, non certo a creare barriere: celebriamo l'integrazione e i traguardi che solo insieme si possono raggiungere, condannando l'isolamento, l'individualismo e la chiusura.

Gaia e il popolo della Luna è anche un ottimo strumento per introdurre i bambini all'introspezione e per far esplorare loro pregi e difetti, caratteristiche e aspetti della personalità che reprimono o tendono a nascondere.

In questo senso, segnalo le utilissime postfazioni in calce al testo che spiegano in modo efficace come interpretare il libro e in che modo veicolarlo ai bambini (frutto di pareri autorevolissimi di psicologi ed educatori).

Giudizio in due parole

Gaia e il popolo della Luna è un albo illustrato onirico, evocativo e surreale, che restituisce al lettore quelle sensazioni di muta inquietudine e fascino che solo le vecchie fiabe riescono a trasmettere. La storia si presta per parlare di innumerevoli temi importanti, quali l'integrazione, la diversità, l'accoglienza, ed è ideale per un uso didattico. Le illustrazioni sono frutto di un'artista dalla personalità incisiva e coinvolgente. Una piccola nota tecnica: peccato per qualche errore e imprecisione a livello redazionale che ogni tanto fa inciampare la lettura. Nel complesso, comunque, è un ottimo libro.

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