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Rodrigo Gambarozza e Scricciolo il suo scudiero

  • Voto:
  • (5/5)
  • Età consigliata: da 10 a 18 anni
  • Editore: DeA Planeta
  • Genere: Avventura | Fantasy | Umoristico

Nota

Rodrigo Gambarozza e il suo scudiero è un libro che nasce da un'opera incompiuta di Michael Ende: il grande scrittore tedesco, difatti, aveva iniziato la stesura di questa storia negli ultimi anni della sua vita, ma era morto prima di completare il manoscritto. In tutto, era riuscito a ultimare solo tre capitoli. È stato l'autore Wieland Freund a completare il volume, quindi il libro che vi troverete a leggere è, a tutti gli effetti, un'opera scritta "a più mani".

Trama: di cosa parla Rodrigo Gambarozza e Scricciolo il suo scudiero?

Di un'avventura davvero straordinaria: quella di Scricciolo, un ragazzino senza paura, che decide di fuggire dal teatrino ambulante dei suoi genitori, i coniugi Dick, per mettersi sulle tracce del temibile brigante Rodrigo Gambarozza. Un uomo sanguinario, noto per aver decapitato draghi e sconfitto giganti, che vive nella Rocca del Terrore, un castello oscuro in cima al Monte dei Capelli Ritti, oltre la Foresta dei Brividi. Perché Scricciolo vuole andare a cercare un simile criminale, vi chiederete voi? Be', la verità è che il nostro eroe sogna di diventare scudiero di Rodrigo Gambarozza, ma ancora non sospetta minimamente chi sia davvero il brigante e cosa nasconda nel suo castello...  Se poi a questo si aggiungono una principessa rapita, un drago che vuole appropriarsi di un tesoro e un mago di corte truffaldino e torbido, gli ingredienti per una grande storia ci sono davvero tutti!

Autori

Michael Ende è stato uno dei più grandi scrittori di libri per l'infanzia di tutti i tempi. Nato nel 1929 in Germania da un padre pittore, visse gli orrori della guerra e scappò dal fronte per andare a far parte di quello anti-nazista. Lavorò poi come critico cinematografico per la radio, scrisse opere teatrali e recitò come attore; nel 1960 pubblicò il suo primo libro, Le avventure di Jim Bottone, un successo di pubblico a cui seguirono nel 1972 Momo, altrettanto celebre, e la famosissima Storia Infinita nel 1979, da cui fu tratto l'omonimo film (che tuttavia Ende disapprovò profondamente, al punto da cercare di bloccarne la proiezione al cinema e di togliersi dai titoli di coda). Vincitore di numerosi premi prestigiosi, visse a lungo in Italia, oltre che in Germania, e alla morte della prima moglie si risposò con una nuova consorte giapponese, terra che aveva spesso visitato e molto amato. Morì nel 1995 a seguito di un cancro.

Wieland Freund, classe 1969, è uno scrittore, giornalista, traduttore e critico letterario tedesco. Dopo gli studi in inglese e tedesco, è diventato redattore presso il quotidiano  Die Welt . All'attività di giornalista ha affiancato quella di autore di libri per ragazzi: le sue opere hanno vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Bavarian Art Prize, il Pied Piper Literature Prize e il ver.di-Literaturpreis Berlin-Brandenburg. Attualmente Wieland Freund vive a Berlino con la famiglia.

Illustratrice

Regina Kehn è un'illustratrice e artista di Amburgo, nata nel 1962. Ha illustrato i libri di moltissimi autori, tra cui Michael Ende e Cornelia Funke. È stata insignita di diversi premi e ha partecipato a numerose mostre. Qui trovate il suo sito ufficiale.

Giudizio

Rodrigo Gambarozza e il suo scudiero è un divertente omaggio alla Storia infinita: anche in tal caso si parla, infatti, di una storia nella storia, ma questa volta la metaletteratura si sviluppa attraverso le marionette, la rappresentazione teatrale. Ovvero, i personaggi del libro che sfoglia il pappagallo Socrate, da cui sono tratte le sceneggiature degli spettacoli dei coniugi Dick, corrispondono a quelli di Rodrigo Gambarozza e il suo scudiero e spesso anche le loro azioni coincidono, in un interessante gioco di scatole cinesi in cui il libro di Socrate si rivela una sorta di profezia di ciò che accadrà nelle vite dei protagonisti.

Protagonisti che sono, per la maggior parte, ben caratterizzati, spassosi e anticonformisti (penso, specialmente, al buon Rodrigo Gambarozza, o alla principessa Filippa Annegunde Rosa, anche detta "Flip"). L'insegnamento che vuole trasmetterci il libro è molto chiaro, così come il suo intento moralizzante: è importante cambiare vita, quando questa non ci soddisfa più e non ci sentiamo rappresentati dalle scelte che facciamo. Mentire a noi stessi e far finta di essere ciò che non siamo (come fanno Rodrigo Gambarozza e Rochus), ignorare ciò che sentiamo scalpitare dentro di noi (come avviene per Scricciolo) o sforzarci di fare quel che non ci piace (vedi i coniugi Dick) può protarci a esiti disastrosi (chiuderci in una prigione e isolarci dal mondo, cadere in depressione, procedere a un graduale ottundimento delle nostre emozioni...). 

A proposito di depressione, incarnata da re Kilian, è interessante l'analisi che ne viene fatta all'interno del libro, dove possiamo rinvenire tutte le principali strategie generalmente adottate per allontanare la tristezza (distrarsi, mangiare dolci, ascoltare musica) e che si rivelano inutili, visto che per risolvere il malessere è necessario un cambiamento molto più profondo (cosa che accadrà anche per il sovrano). 

Non sono d'accordo con chi sostiene che non si evincono particolari cambiamenti narrativi una volta terminati i primi tre capitoli scritti da Ende: con un'analisi attenta, è facile notare il passaggio alla penna di Wieland Freund (perlomeno, nella versione italiana dell'opera), specialmente all'inizio, in cui l'autore sembra fare un po' fatica a mettersi nei panni di Michael Ende e ha una tendenza a ripetere frasi e paragrafi tratti dai primi tre capitoli, favorendo una certa ridondanza. In seguito, comunque, Freund inizia a carburare e la storia prende il volo, anche se si risolve con le stesse meccaniche de La storia infinita (ma questo credo che sia, appunto, un omaggio voluto).

Alla luce di tutte queste considerazioni, posso dire quindi di aver trovato Rodrigo Gambarozza e il suo scudiero una lettura divertente e leggera, piacevole e interessante, che consiglio senza indugi.


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