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Anveersia – Il Centromondo

  • Voto:
  • (5/5)
  • Età consigliata: da 12 a 18 anni
  • Editore: bookabook
  • Genere: Fantasy

Trama

Benvenuto ad Anveersia, viaggiatore. Benvenuto in un mondo popolato da maghi, streghe, gargoyle e altre creature tanto affascinanti quanto sorprendenti. Un mondo magico ma anche paradossale, giacché la gente ha paura dei suoi stessi poteri, al punto da sottoporsi a delicati interventi per sbarazzarsene o da eleggere politici che reprimano la magia, a favore della tecnologia. È il caso di Ludvig Marfen, un dittatore che ha messo al bando le arti occulte: chiunque sia sorpreso a praticarle sarà perseguitato dalle forze dell’ordine. Ecco perché un po’ ovunque avvengono attentati a opera di terroristi magici. Ed ecco perché bisogna stare in guardia e obbedire ai dettami repressivi del governo. Debora e Alan Grammell lo sanno bene, e se anche ogni tanto sgarrano un pochino non si sognerebbero mai di infrangere deliberatamente la legge. Neanche se a casa loro venisse recapitato un anonimo pacchetto misterioso, per esempio. Neanche se dentro dovessero trovarci un oggetto super intrigante e altrettanto illegale. Sì, vi assicuro che è così. Sono due bravi ragazzi, due gemelli con la testa sulle spalle. Partire all’avventura per scoprire di cosa si tratta sarebbe un’idea così balzana che non li sfiorerebbe neanche per un secondo… Ehm, dico bene?

Autore

Gregorio Bisio, classe 1998, è un promettente scrittore ligure. Studente di Chimica e tecnologie farmaceutiche (niente di più adatto per chi ama praticare la magia di nascosto), è appassionato di fantasy, di lettura e di scrittura ma anche di scienza (con un occhio di riguardo alla chimica e alla biologia). È pronto a sperimentarsi come scrittore in generi molto diversi: dalla divulgazione scientifica al thriller, passando per la fantascienza. Qui trovate il suo profilo Instagram ufficiale e la sua pagina Facebook.

Giudizio

Sono particolarmente affezionata a questo libro perché nel suo autore vedo una promessa per il futuro: qualcuno che ha tutte le caratteristiche per valorizzare il fantasy italiano e scrivere qualcosa di nuovo e interessante. Ecco perché ho deciso di recensire Anveersia – il Centromondo: desidero che l’ottima penna di Gregorio Bisio sia conosciuta e la sua opera diffusa, nella speranza di leggere presto nuovi libri firmati da lui.

Perché Anveersia – il Centromondo mi è piaciuto? I motivi sono molteplici e cercherò di raccontarveli tutti, partendo da quello che mi ha convinto di più in assoluto: l’ambientazione. Se siete amanti di Harry Potter come me, non potrete resisterle. Parliamo di un mondo magico, un mondo che ha molto in comune con quello di J. K. Rowling, che in certi momenti mi ha fatto quasi venire il dubbio di star leggendo uno “spin-off” della saga Potteriana (e, credetemi, non può esserci complimento più grande!). Non solo perché all’interno di Anveersia vi è una comunità magica che si deve nascondere da quella priva di poteri, ma anche perché ci sono esponenti del governo incaricati di cancellare la memoria, di modificare ricordi o di fornire spiegazioni razionali per giustificare tutto ciò che è magico. A ciò si aggiunge la presenza di una figura quasi dittatoriale come quella di Marfen (nella mia immaginazione, un mix tra alcuni antagonisti dei libri di Harry Potter e il il presidente Snow di Hunger Games), per non parlare poi della diffidenza e della discriminazione di cui sono oggetto i “marchiati”, del terzetto di protagonisti (una ragazza e due ragazzi), e della varietà di flora e fauna magica. Tutto concorre a farci sentire in qualche modo in un ambiente protetto, conosciuto, che ha molto in comune con la saga di Harry Potter e allo stesso tempo se ne distanzia, permettendoci di respirare aria fresca e di accogliere le felici intuizioni che Gregorio Bisio ha saputo ideare e sviluppare.

Un altro elemento potente, di fortissima attrattiva, è di certo il concetto di mondo magico in cui, però, la magia è proibita: qualcosa di originale e interessante che permette di sviluppare trame e sottotrame pressoché infinite e di vedere maghi e streghe alle prese con un nemico impossibile: la loro stessa natura. Interessantissimo, per esempio, il concetto di “marchiati”, che per una volta non sono (solo) persone sottoposte a una dura repressione magica, ma individui che volontariamente si fanno rimuovere i poteri per non causare danno a chi hanno intorno. Un argomento che solleva indubbie questioni morali e fa riflettere sulla responsabilità civica e sul ruolo del singolo all’interno della collettività.

In effetti, Gregorio Bisio è abile a disseminare nel libro spunti relativi a politica, filosofia, psicologia. Dopotutto, Anveersia è anche disobbedienza civile, terrorismo, atti di guerriglia urbana. Ci sono ribelli, estremisti, piccola delinquenza. Tutto ruota intorno a un governo eletto da maghi per proteggere gli abitanti dalla loro stessa magia. Il lettore ha dunque un punto d’osservazione privilegiato da cui scrutare l’evoluzione di un sistema politico e sociale che è causa e conseguenza del suo stesso collasso.

Una nota di merito va certamente ai personaggi. Alcuni, come Gargesmod e Vermiglia, sono davvero iconici: hanno personalità carismatiche e decise, e peculiarità magiche uniche; nella loro folle determinazione e nella loro lunatica risolutezza si discostano moltissimo dallo stereotipo e, indipendentemente dalla fazione bene-male a cui appartengono, non possono far a meno di essere apprezzati dal lettore. Ottime anche le dinamiche che s’innescano tra i protagonisti: l’autore ha scelto di costituire un gruppetto formato da diverse coppie, i cui rapporti (sentimentali, d’amicizia e famigliari) rappresentano un elemento di forte attrattiva, anche perché sono dipinti con grande autenticità: il conflitto costante tra fratello e sorella, gli amori “a prima vista” tipici dell’adolescenza, le tensioni e le rivalità all’ingresso di nuovi elementi nel gruppo… I personaggi ritratti da Gregorio Bisio sono amabili nonostante le differenze e i litigi e di certo i legami che si sviluppano tra loro rappresentano un punto di forza del romanzo.

Essendo un primo libro, anche Anveersia – il Centromondo presenta qualche ingenuità. In particolare, personalmente l’ho trovato un po’ troppo esterofilo, sulla falsa riga di tanti libri d’intrattenimento di stampo inglese o americano. I nomi (di persona e delle città) sono inglesi, anche se l’ambientazione geografica della storia – per molti versi – vuole ricordare la terra d’origine dell’autore, la Liguria; avrei preferito un’ambientazione più originale, folkloristica, e maggiormente “italiana”: penso che avrebbe potuto aumentare la qualità del libro, ma questo è il mio gusto personale.

Nel complesso, Anveersia – il Centromondo è un romanzo d’evasione scorrevole, di piacevole lettura, con personaggi ben caratterizzati e psicologicamente sviluppati, un’ambientazione appassionante e una scrittura dotata di forte personalità. A titolo d’incoraggiamento, merita pieni voti.

Consigliatissimo!

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