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Buchi nel deserto

  • Voto:
  • (5/5)
  • Età consigliata: da 9 a 13 anni
  • Editore: Piemme
  • Genere: Avventura | Umoristico

Descrizione

Quando ho iniziato a leggere Buchi nel deserto, sul subito ho creduto che si trattasse di un libro un poco surreale ma dall'anima e le intenzioni prettamente umoristiche. Invece, non senza meraviglia, ben presto ho dovuto ricredermi: man mano che andavo avanti nella lettura, mi sono resa conto che quello che avevo tra le mani non era un libro qualunque, bensì un piccolo gioiello. Non fatevi dunque ingannare dal risvolto di copertina, che mira certo a incuriosire ma rischia anche di banalizzare la trama di questo splendido volume; Buchi nel deserto nasconde un tesoro sepolto tra le pagine tanto quanto la sabbia nasconde i buchi di cui si parla nel titolo.

Trama

Ho detto sabbia? Ecco, immaginate una distesa di sabbia senza fine, un deserto che sorge lì dove un tempo c'era un lago di proporzioni gigantesche. Se riuscite a visualizzare le sue sponde desolate e aspre, il pulviscolo che annebbia la vista e ricopre ogni cosa, il sole accecante nel mezzo del cielo limpido, allora avrete un'immagine abbastanza fedele di Campo Lago Verde, un centro di recupero sperduto da qualche parte nel Texas in cui i ragazzini che si macchiano di un reato vengono spediti per un periodo di rieducazione. Badate bene, però, che non si tratta di una vera e propria prigione. I giovani ospiti non sono maltrattati o denutriti, ma devono ugualmente faticare. Ogni giorno, difatti, ciascuno di loro è costretto a scavare un grosso buco nella sabbia con un badile, largo e profondo un metro e mezzo, e finché non ha finito non può ritirarsi a riposare. L'acqua, il bene più prezioso del Campo, viene distribuita con il contagocce e pensare di fuggire non è contemplabile, visto che tutto intorno si estende un deserto insidioso infestato da tarantole, serpenti a sonagli e soprattutto dalle terribili e pericolosissime lucertole a macchie gialle, il cui morso è fatale.

Ora, immaginate di chiamarvi Stanley Yelnats, di essere un ragazzo grasso e decisamente sfortunato, e di finire a Campo Lago Verde per un errore giudiziario, accusati di aver rubato un paio di scarpe molto preziose, appartenute a una celebrità sportiva. Che cosa fareste, in quel caso? Vi abituereste alla vita dura del Campo senza fiatare? Oppure comincereste a porvi delle domande? Perché davvero credete che l'Intendente, il minaccioso responsabile del centro rieducativo, e la sua squadra di assistenti facciano scavare i prigionieri per temprare il loro carattere? E se dietro invece ci fosse un motivo ben preciso? Un motivo che risale a una storia vecchia di cento anni, a cui si intrecciano tante altre storie affascinanti e imprevedibili?

Scavate il buco con Stanley e lo scoprirete, ma tenetevi una bottiglia d'acqua accanto al letto, mentre leggete, mi raccomando: avrete sempre sete, e non solo d'acqua o di avventure... Sarete costantemete assetati di verità e vorrete scoprirla fino all'ultima pagina, parola di lettrice!  

Autore

Louis Sachar, classe 1954,è un celebre autore americano. Nato a New York, dopo diverse esperienze tra cui il venditore porta-a-porta e l'insegnante alle elementari in cambio di crediti universitari, nel 1980 si laurea in Legge. Tuttavia la sua vera passione sono i libri per l'infanzia: nel 1998 pubblica Buchi nel deserto, da cui la Walt Disney trae un film nel 2003. Il romanzo vince la Newbery Medal e il National Book Award vendendo milioni di copie in tutto il mondo e consacra Sachar come uno dei più grandi scrittori per ragazzi statunitensi.

Giudizio

Ho già scritto all'inizio di questa recensione che reputo Buchi nel deserto un diamante splendente, non solo nel panorama della letteratura per l'infanzia. Credo difatti che il libro in questione sia istruttivo e appassionante, avvincente e stimolante anche per un adulto, perciò non esitate a sottrarre la copia ai vostri bambini (una volta che l'avranno finito, s'intende) e a leggerla anche voi. Ancor meglio se la leggerete insieme, magari ad alta voce.

Gli ingredienti che rendono il romanzo di Louis Sachar così magnetico e accattivante sono molteplici, a partire dalla vicenda, che inizia in un modo inaspettato e curioso, ingiusto e tutto sommato terribilmente divertente (un ragazzino che viene arrestato con l'accusa di aver rubato il paio di scarpe da ginnastica di un famoso giocatore di baseball... In che mondo viviamo, penserete voi, e com'è possibile che debba scontare ben un anno e mezzo di condanna se neanche ai peggiori malfattori viene inflitta una pena così grave?) Ovviamente l'esagerazione non è un caso: i bambini vivono molto diversamente dagli adulti un rimprovero o una sgridata. Spesso un'arrabbiatura di mamma o papà viene percepita come un dramma, ingigantita all'eccesso, divenendo proporzionale ai sensi di colpa del piccolo colpevole, e un castigo severo difficilmente verrà mai dimenticato, anche a distanza di anni.

A Campo Lago Verde, però, non ci sono solo innocenti capitati lì per caso (come nel caso del nostro eroe), ma per la maggior parte ragazzini turbolenti e ladruncoli dal passato difficile, che hanno effettivamente commesso dei reati e si devono assumere la responsabilità delle loro azioni. Scavare i buchi nel deserto è dunque un modo per riscattarsi, una maniera per arrivare in fondo a se stessi, nelle zone più inesplorate e nascoste, togliendo strati e strati di terra (e quindi di scorza) che sommergono il nucleo (l'anima) che abbiamo dentro. Il percorso che dallo scavare ci porta al fondo è lungo, faticoso e doloroso, sotto il sole cocente, con le vesciche alle mani, le ossa spezzate dal badile che brandiamo e la bocca riarsa dalla sete, eppure ogni giorno diventiamo più forti, perdiamo il grasso in eccesso (ovvero il superfluo), ci tempriamo nel carattere, rinasciamo fortificati, decisi, agguerriti, capaci di superare gli ostacoli che un tempo ci spaventavano.

Nel libro di Sachar, tuttavia, c'è molto di più. Le storie, antiche e presenti, s'intrecciano intessendo un mosaico imprevedibile e affascinante, in cui ogni pezzo trova la sua collocazione. Il sapore magico e fiabesco delle vicende degli antenati del protagonista, le ripercussioni di queste sul presente, l'identità dei luoghi, delle tradizioni sono vive nel volume, accendono barlumi di curiosità e passione, fanno viaggiare indietro nel tempo tra fuorilegge, banditi audaci e pericolosi, assassini e tragedie d'amore dal sapore dolce e nostalgico. Il tutto è condito da uno stile unico, che sa essere ironico e divertente, abile nel creare suspense e attesa, delicato e gentile nel narrare le parti più impegnative, scanzonato e vivace nel dar voce ai personaggi secondari. Sachar affronta mille temi importanti, che vanno dal disagio sociale al bullismo alla povertà alla solitudine, li circonda di luoghi e atmosfere che ricordano romanzi avventurosi e selvaggi d'altri tempi, li rende appetibili e divertenti, infarina il tutto con una buona dose di magnetismo e mistero, popola l'ambientazione di creature spaventose e terribili che tuttavia si sconfiggono nel modo più semplice.

Come può tutto questo essere contenuto in un libro per bambini di nove anni?, mi chiederete voi, con perplessità e forse diffidenza. Non so rispondere a questa domanda. Sarebbe come cercare di spiegare perché qualcuno è in grado di scrivere un libro che ti lascia qualcosa di profondo e sincero quando lo leggi, che provoca dentro di te un cambiamento, una metamorfosi emotiva e intellettuale, e perché altri no. Sarebbe come cercare di capire da dove nascono i capolavori, e io non ho la risposta.

Buchi nel deserto è quel libro che nessuno avrebbe mai pensato di scrivere ma che tutti avremmo voluto inventare. E che tutti dobbiamo leggere, naturalmente.

Consigliatissimo!

Particolarità e consigli d'uso

  • Indicato per temi e laboratori legati alla responsabilità, alle conseguenze causate dalle proprie azioni, alle punizioni e ai castighi, all'analisi di se stessi, all'introspezione, alle circostanze e alle esperienze che ci cambiano profondamente.
  • Ottimo per parlare di disagio sociale, di bullismo, di delinquenza minorile, di povertà e situazioni di vita svantaggiate, di solitudine, di carcere e detenzione.
  • Ideale come lettura per le vacanze.
  • Ritengo che si possa utilizzare come punto di partenza per una discussione di gruppo o un tema libero su "Cosa troverei scavando un buco profondissimo?" o "Come immagino un luogo di fantasia in cui i ragazzi devono essere rieducati e temprati nel carattere, dove scontano una pena?" (per ragazzi un po' più grandi: "Come si cambia quando ci si trova in una situazione difficile?") oppure sulla vita nel deserto, sugli animali pericolosi, sulle avventure nei luoghi selvaggi e inesplorati.

Per tutti i libri di Louis Sachar potete consultare il catalogo del Battello a Vapore. 

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