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Gli scomparsi di Chiardiluna – L'Attraversaspecchi Libro 2

  • Voto:
  • (4/5)
  • Età consigliata: da 14 a 30 anni
  • Editore: Edizioni E/O
  • Genere: Fantasy | Giallo | Romantico

Nota

In questa recensione si fa riferimento al secondo libro della saga de L'Attraversaspecchi. Qui di seguito i volumi elencati nell'ordine di lettura:

  • 1) Fidanzati dell'inverno;
  • 2) Gli scomparsi di Chiardiluna;
  • 3) La memoria di Babel;
  • 4) Tempesta di echi (al momento uscito solo in lingua originale, a breve disponibile in italiano).

Trama

Dopo essere giunta a Città-cielo, aver trascorso innumerevoli mesi a casa di Berenilde, la zia di Thorn, e altrettanti nascosta tra i domestici di Chiardiluna, sotto le spoglie del servetto Mime, per Ofelia è giunto il momento di uscire allo scoperto e d'incontrare Faruk, lo spirito di famiglia del Polo. Il secondo libro della saga de L'Attraversaspecchi di Christelle Dabos si apre dove il primo si era concluso: Ofelia sta per essere ammessa al cospetto del progenitore dell'arca in cui è stata, suo malgrado, condotta dal futuro marito. Il confronto tra lei e Faruk la costringerà a diventare vicenarratrice, un incarico che il resto della corte guarda con invidia, ma che per Ofelia è soltanto un'incombenza scomoda e fastidiosa, non priva di rischi. Mentre la ragazza cerca di destreggiarsi tra le nuove responsabilità, i capricci del dio e le fitte trame che s'intessono a corte, Chiardiluna comincia a diventare lo scenario d'inquietanti sparizioni... Non si tratta solo di un giallo da risolvere: sotto si nasconde molto di più, verità a cui sono intrecciati il destino delle arche, la natura del Libro di Faruk e delle divinità stesse, l'esistenza di Dio e di un misterioso "Altro" a cui Ofelia è indissolubilmente legata...

Autrice

Christelle Dabos, classe 1980, è una scrittrice francese, nonché una delle voci più promettenti del panorama fantasy contemporaneo. Se la vedete in fotografia, noterete l'incredibile somiglianza con Ofelia, la protagonista della saga che ha reso l'autrice celebre a livello internazionale. La Dabos inizia a inventare storie durante le lezioni universitarie, per divertire un'amica che segue i corsi con lei, e da quel momento si rende conto che la scrittura è qualcosa che le dà soddisfazione. Una passione che negli anni coltiva fino a trasformare in un mestiere. I suoi libri hanno vinto numerosi premi e sono tradotti in svariate lingue. Per approfondire, vi consiglio di consultare il sito internet dedicato alla saga.

Giudizio

Dopo aver letto Fidanzati dell'inverno, il primo volume della saga, ero piena d'entusiasmo (se date un'occhiata alla mia passata recensione ve ne accorgerete). Affascinata dall'ambientazione, convinta dai personaggi e incuriosita dalla trama, avevo trovato nel romanzo della Dabos tutti gli ingredienti giusti per inaugurare una serie di romanzi pronta a fare "il botto" e a diventare un classico della letteratura fantasy, al pari di Harry Potter e La bussola d'oro (che l'opera di Christelle Dabos in qualche modo riprende e ricorda, sia per i temi trattati sia per le analogie nell'ambientazione e nei personaggi).

Questo secondo romanzo mi è piaciuto molto, ma ha perso qualcosa rispetto al primo (poco, una mancanza quasi impercettibile, infinitesimale, ma presente). Ho trovato delle parti più lente, in particolare quelle in cui vengono descritti i ricordi di Faruk, e il punto di vista adottato in tali intermezzi non mi ha convinto più di tanto, annoiandomi un po'. Mi è sembrato che il ritmo narrativo a tratti si cristallizzasse e ho trovato alcune scene tediose, quasi di troppo. Forse, se fossero state narrate diversamente avrebbero potuto rivelarsi più scorrevoli e avvincenti (anche perché l'argomento di cui parlano, ovvero il passato degli spiriti di famiglia, è oltremodo interessante). Comunque, si tratta di un giudizio personale, basato sui miei gusti, che certamente non vedrà tutti d'accordo.

Capitolo dopo capitolo, la trama de Gli scomparsi di Chiardiluna si rivela quella di un giallo: ci sono alcuni personaggi facoltosi che scompaiono e Ofelia indaga per capire la natura delle loro sparizioni, inizialmente in modo spontaneo e in seguito incaricata "ufficialmente" da Faruk. Il mistero alla base di questi rapimenti, che viene svelato alla fine, è funzionale alla trama complessiva della saga, perché permette di far luce su alcuni aspetti più generali, che riguardano tutti i romanzi. Funzionale, sì, ma non necessario: il giallo sembra quasi un espediente, un modo per "prendere tempo", per far sì che i protagonisti, Ofelia e Thorn, inizino a provare dei sentimenti l'uno per l'altra e a divernirne consapevoli. Ammetto di aver accettato di buon grado lo stratagemma, perlomeno in questo secondo libro, ma ho pensato: «Okay, per una volta ci può stare, basta che poi non lo rifai». E invece no, sarò costretta a riparlarne nella recensione del terzo volume, La memoria di Babel.

Ciò che più ho apprezzato de Gli scomparsi di Chiardiluna è stata l'evoluzione della storia d'amore tra Ofelia e Thorn. È anche il motivo principale per il quale ho trascorso di nuovo innumerevoli nottate a leggere, sveglia fino a tardi, curiosa di vedere come sarebbe andata a finire tra i due. Ho quindi divorato anche questo secondo volume, a discapito delle parti lente. Inoltre, ho amato molto il fatto che Ofelia abbia proseguito nella sua maturazione, continuando a sbocciare, a crescere, a diventare indipendente e a prendere coscienza di se stessa, disintegrando gli stereotipi e le convenzioni di Anima e venendo meno alle imposizioni della famiglia. La sua evoluzione sarà tale da diventare palese anche agli occhi della madre e degli svariati parenti, quando gli animisti si ritroveranno a Sabbie d'Opale. 

Come avevo accennato nella mia precedente recensione, in questo capitolo della saga gli specchi sono ancora più nodali: non soltanto per via della liberazione dell'Altro, ma anche perché Ofelia capisce che non può mentire a se stessa e che deve essere sincera e trasparente riguardo ai suoi sentimenti ed emozioni. Anche qui, l'oggetto riflettente si trasforma in un espediente romantico per incontrare Thorn. Il finale, dopo lo scambio di poteri avvenuto in seguito al matrimonio, consente a questi di divenire un Attraversaspecchi, sancendo definitivamente il legame con Ofelia.

Alla luce delle considerazioni appena espresse, giudico Gli scomparsi di Chiardiluna un romanzo allineato al precedente, anche se la trama globale è un po' meno coinvolgente e la maggior parte degli elementi d'interesse a mio avviso fa parte della liaison d'amore più che della storia in sé. Si rivela comunque un'ottima lettura, di spessore, in cui l'ambientazione originale e innovativa è ancora un elemento trascinante, che sopperisce alle mancanze della narrazione. Un fantasy apprezzabile, da leggere se si è appassionati del genere, a cui tuttavia mi sento di attribuire una stellina in meno del volume che l'ha preceduto.

Consigliato!

Il primo libro di avventure di Ofelia e Thorn s'intitola Fidanzati dell'inverno (clic sul titolo per leggere la mia recensione).

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