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Buonanotte a tutti

  • Voto:
  • (4/5)
  • Età consigliata: da 1 a 3 anni
  • Editore: Clavis
  • Genere: Filastrocca

Descrizione e trama

Quanti modi esistono per dare la buona notte? Una storia letta dalla mamma o dal papà, uno spuntino trafugato dal frigorifero, una borsa dell'acqua calda sotto alle coperte o un peluche da stringere forte: ci sono mille riti affettuosi per accogliere la notte con amicizia e complicità, scacciando l'alone di paura che di solito l'accompagna. Siamo abituati ad augurare la buona notte alle persone cui vogliamo bene, includendo i nostri animali domestici e magari i giocattoli preferiti, ma avete mai pensato di darla anche a voi stessi? Non crediate che sia una cosa sciocca: gli occhi, il mento, la schiena, i piedi e tutte le parti del corpo che vi hanno aiutato ad affrontare la giornata meritano un saluto come si deve, alla pari di chiunque altro!

Buonanotte a tutti è una filastrocca curiosa e divertente che ci porta alla scoperta di noi, del nostro fisico, di arti e parti anatomiche che tendiamo a dare per scontate e sulle quali non ci soffermiamo mai più di tanto. Accompagnare il proprio bimbo o quello d'altri nella fase della nanna non sarà mai dolce e divertente come seguendo tattilmente le prescrizioni di questo libro!

Autori

Milanese dalla nascita, Anna Cairanti si è diplomata alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) in graphic design-art direction. In seguito intraprende una lunga carriera come art director in molte agenzie tra Milano e Parigi che dura ben 15 anni. In una queste, Saatchi&Saatchi, Anna incontra suo marito Giuseppe Mazza, copywriter, con il quale attualmente si dedica alla progettazione di libri per bambini e di attività e laboratori per l’infanzia, con particolare attenzione all’età prescolare. 

Non perdetevi l'intervista su Buonanotte a tutti in calce a questa recensione!

Giudizio

Buonanotte a tutti è un albo illustrato che può essere compreso solo tenendo conto del fattore target: è una lettura adatta a bimbi in età tenerissima, dai dodici mesi ai ventiquattro, piccoli uditori non ancora in grado di cogliere un libro ordinario nella sua interezza e nella sua complessità. Nei primi mesi i bambini sono legati in modo particolare al tatto (per queste ragioni si consigliano i Carezzalibri, volumetti predisposti appositamente per essere toccati e "pacioccati") e Buonanotte a tutti pone al centro della sua narrazione proprio il senso del toccare. Chiunque si trovi per le mani il libro in questione, dovrà accompagnare la lettura accarezzando, baciando o pizzicando dolcemente, di volta in volta, le varie parti del corpo citate nella filastrocca: manine, piedini, fronte... Si stabilirà così un contatto con il bimbo in ascolto, si svilupperà in lui la consapevolezza che il libro racconta qualcosa di concreto, di tangibile, di sperimentabile nella realtà e che dunque esiste un legame tra l'oggetto-libro e il mondo che sta raccontando (diversamente dal legame che può esistere con un bavagliolo o un mestolo). Il libro dice qualcosa che un adulto stra traducendo per chi ancora non è in grado di capire, tramite gesti e movimenti, ovvero il linguaggio non verbale che è canale di apprendimento privilegiato nella primissima infanzia.

C'è poi da dire che dare un buffetto affettuoso, una carezza o fare il solletico al pargolo che ascolta aiuta a mantenere viva la necessità che i piccoli hanno del contatto, dell'attaccamento fisico, che è alla base della filosofia di Nati per Leggere: far sentire al bambino la propria vicinanza, in termini di corpi a contatto, è il modo più efficace per trasmettergli l'amore e la passione per i libri e per fargli desiderare di ripetere il rito della lettura. Rito è esattamente la parola che descrive Buonanotte a tutti: un'abitudine che si può instaurare tra genitore e figlio prima di andare a dormire, una di quelle tradizioni casalinghe da ripetere ogni sera per addentrarsi nella notte, per esorcizzare la paura di restare soli nel letto e per addormentarsi con serenità. Cantare e accarezzare sono gli elementi basici di ogni ninna nanna e il volumetto di Anna Cairanti è proprio questo, una tenera ninna nanna di cui diventerà difficile fare a meno, anche (e soprattutto) per la mamma o il papà che la cantano.

Consigliato!

Particolarità e consigli d'uso

  • Ideale per dare la buona notte ai propri bambini, magari (per i più intonati!) cantando la filastrocca come fosse una canzone, con l'accompagnamento di un sottofondo musicale.
  • Ottimo per imparare ad associare le parti del corpo con il loro nome e per scoprirne di nuove.
  • Si potrebbe utilizzare anche negli asili allo scopo di far addormentare i bambini con un rituale di gruppo a cui tutti partecipano.

Se questo libro vi è piaciuto vi consiglio Dieci dita alle mani dieci dita ai piedini, Editrice il Castoro.

Speciale autori: intervista ad Anna Cairanti  

Anna si è gentilmente prestata a un'intervista che riporto qui integralmente:

Come sono state realizzate le fotografie di questo volume? È stato particolarmente difficile lavorare con dei bambini così piccoli?

Ho scattato con una semplice compatta in formato RAW per poterle ritoccare successivamente. La luce è naturale, niente flash, luci né altri aiuti. Lavoravo sempre alla stessa ora del giorno, verso le 15, proprio per avere la stessa luce su tutte le foto. Il testo l’ho fatto manualmente ritagliando cartoncini di colori diversi e fa parte della foto, non è stato inserito successivamente, ogni immagine è uno scatto unico. E qui è stato il bello del lavoro, posizionare lettera dopo lettera attorno o sopra nostro figlio mentre dormiva. Non è stato facile, primo perché facevo attenzione a non svegliarlo e secondo perché non potevo fare un lay out prima dello scatto, a seconda della sua posizione in quel preciso momento dovevo sistemare il testo in modo che risultasse leggibile e ben impaginato. Quindi c’è anche stata molta improvvisazione e soprattutto moltissime foto prima di sceglierne una, per una foto scelta ne scartavo almeno 40. La fortuna è stata che nostro figlio, all’epoca, aveva un sonno pesante e non si svegliava facilmente ma spesso si girava e potete immaginare…dovevo rifare tutto.

Qual è il segreto di una storia della buona notte efficace?

Non posso dirlo, è un segreto. Diciamo che bisogna sperimentarla...

Ha potuto sperimentare su qualche bambino la filastrocca di Buonanotte a tutti? Se sì, ha mostrato di amarla?

Il primo ad averla sperimentata è stato nostro figlio, ma un po’ più grandino verso l’anno e mezzo, gli piaceva molto la rima e il toccarsi le varie parti del corpo, ne prendeva consapevolezza. Iniziava a conoscersi. E naturalmente ogni parte aveva il suo bacino di accompagnamento. Poi, in seguito, ho fatto dei laboratori sempre per bimbi di 2 anni e mi piaceva come i bimbi fossero sorpresi nello scoprire parti meno note come i nei, i polpastrelli, ciglia ecc, è stato un bel lavoro. Una mia amica mamma mi disse che sua figlia era impazzita per il polpastrello una piccola parte del dito, le piaceva anche molto il suono di questa parola. I bambini sono incredibili, osservano e vedono tutto.

Mentre lavorava a questo albo quante volte i suoi polpastrelli e i suoi occhi si sono addormentati? E se sono rimasti svegli, hanno protestato?

Ah,ah…quando lavoravo al testo e rifacevo lettere su lettere con il taglierino c’era poco da addormentarsi per evitare un dito tagliato, ero molto vigile. Devo dire però che durante gli scatti, alle volte non proseguivo, per addormentarmi di fianco a mio figlio e postecipavo il lavoro al giorno dopo. Vederlo dormire così di gusto mi metteva sonno e poi era molto piccolo ed io abbastanza stanca, come ogni mamma durante il primo anno. 

Grazie Anna! 

© Riproduzione riservata

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